venerdì, giugno 09, 2006

INTERVISTA AL GESTORE ETF DI DEBITOWER CAPITAL

INTERVISTA AL GESTORE ETF DI DEBITOWER CAPITAL

Ci siamo lasciati con l'ultima intervista dell'8 Maggio con una visione alquanto negativa sulle prospettive dei mercati azionari?
Il mix inflazione-calo produttività era atteso da tempo, i mercati a volte consentono previsioni lineari, altre volte disorientano per non far vedere.
E' un po' come il gioco delle tre carte, il mazziere cerca di distrarre il giocatore. I mercati sono andati su ad alta velocità, mentre i tassi si alzavano, l'inflazione di alzava, gli impianti erano quasi al pieno utilizzo e le materie prime aumentavano a dismisura. Era naturale che non ci fosse spazio per valori maggiori delle azioni:

Non a caso ha utilizzato la parola valori e non prezzi?
Si, i prezzi possono salire o scendere per pressioni speculative, ma il valore intrinseco dei beni ha altre logiche. In più i flussi di denaro, con i tassi così alti negli USA, non possono che tener conto del rischio. Senza rischio, a breve termine mi prendo il 5%, fra poco anche il 5,25%, sul mercato azionario gli indicatori di rischio (o della paura come il VIX) stanno salendo, perchè non rivedere la mia asset allocation riducendo il rischio di portafoglio in modo notevole?

Adesso la domanda che tutti si stanno facendo. Il movimento in atto è una semplice correzione o un cambiamento di trend?
In funzione strategica e quindi di medio periodo, la componente monetaria deve restare alta nei portafogli, ma come al solito i mercati esagerano. Si passa da una sottovalutazione dei rischi ad una sopravvalutazione. Intanto dal lato dell'offerta la crescita degli utili aziendali si manterrà forte, anche perchè in periodi di rialzo d'inflazione le aziende immettono velocemente nei prezzi di vendita i maggiori costi, sia relativi ai tassi d'interesse, che relativi ai costi di acquisto di beni e servizi. Il vero problema è nelle componenti della domanda. maggiori tassi sull'indebitamento, possono essere compensati solo da un aumento dei redditi personali e dei salari. Qui la situazione è nettamente diversa nelle tre aree di riferimento (Asia, America ed Europa). Insomma tutto il pessimismo che si sente in giro, ancora non ha molte ragioni d'esistere. Per adesso quindi possiamo ancora parlare di correzione e se possibile, a questi prezzi, tenterei qualche rientro selettivo.

Obbligazioni, valute , materie prime, come si muoveranno?

Anche qui il trade-off tra sviluppo economico ed inflazione dipenderà dalla produttività delle diverse aree geografiche. A produttività elevate corrispondono maggiori utilizzi di materie prime, ma anche un assorbimento più graduale delle componenti inflazionistiche all'interno delle varie economie. L'Asia non ha problemi, da questo punto di vista, gli Stati Uniti beneficiano dello status di banca centrale mondiale attraverso l'emissione del biglietto verde (praticamente esportano le componenti inflazionistiche), l'Europa ha una Banca Centrale con il solo obiettivo di mantenere bassa l'inflazione, quindi le paure appaiono in parte ingiustificate ed i tassi saliranno molto meno velocemente del previsto in Europa, e fra un po' si fermeranno negli Usa. Ancora niente obbligazioni, Dollaro in lieve indebolimento e materie prime stabili (tranne il rame che nel lungo periodo dovrebbe apprezzarsi di molto). Non credo ad una curva dei tassi statunitense invertita e quindi non vedo una recessione abreve, ma solo una breve decelerazione.

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